Una realtà viva, che non punta solo all'istruzione, ma a formare persone
L’incontro cordiale con il direttore del CFP (Centro di Formazione Professionale), Francesco Panella, ci apre una grande finestra sull’esperienza lasciataci in eredità dall’alto esempio di Giovanni Bosco, che dal 1831 al 1841, per poter affrontare gli studi, si trovò a vivere in condizioni molto disagiate e ad affiancare sempre lo studio al lavoro. Fece il barista, il sarto, il calzolaio, il panettiere, il maniscalco, il falegname. Imparò così tanti mestieri, e ne fece tesoro, per insegnarli, poi, ai ragazzi ospiti nell’Oratorio di Valdocco. Il CFP, sorse nel dopoguerra, più di 60 anni fa, in concomitanza con la nascita del Borgo Ragazzi don Bosco. Quest’ultimo, iniziò ad accogliere gli sciuscià di Roma che lustravano le scarpe presso la Stazione Termini. Alle proposte ludiche iniziali, si pensò di unire anche corsi che potessero insegnare loro una professione e di svolgerli proprio nel luogo dove, fino al 1947, sorgeva il Forte Prenestino, voluto come uno dei punti di difesa della città di Roma da Pio IX. Fin dal 1948 i capannoni in precedenza utilizzati per custodire materiale bellico, vennero destinati a laboratori, aule scolastiche e uffici. Con la medesima struttura esterna, suddivisi in capannoni, trovarono sistemazione laboratori modernamente attrezzati di elettromeccanica, di riparazione di motoveicoli e di macchine utensili.
Quindici – venti anni fa, i corsi del CFP erano gestiti dal Ministero del Lavoro, che dopo la frequentazione biennale, dava la possibilità di iniziare un’attività lavorativa. Più tardi, si tentò una sperimentazione, inserendo un terzo anno di specializzazione e si verificò un avvicinamento della formazione professionale al mondo della scuola. Infatti oggi si parla di istruzione e formazione professionale, tanto è vero che è cambiata la tipologia dei ragazzi frequentanti. Nel primo corso biennale, erano di età compresa tra i quindici e i sedici anni; attualmente si iscrivono, in maggioranza, coloro che hanno già conseguito la licenza media. Tra i corsi offerti dal Centro, troviamo quello per operatore elettrico, meccanico e della ristorazione. Con uno stage promosso durante il secondo e terzo anno, le aziende iniziano a conoscere i ragazzi e, spesso, quelli più bravi in seguito vengono assunti. Qualche tempo fa, il livello occupazionale era pari al 90%. A causa della crisi economica, oggi si arriva al 40-50%. In ogni caso, si è mantenuta una certa attenzione delle aziende verso il Centro.
Francesco Panella ha sottolineato il fatto che «la struttura salesiana mira a dare una possibilità ai giovani, (soprattutto a rischio di dispersione scolastica), i quali frequentemente riacquistano fiducia in se stessi e voglia di impegnarsi, scoprendo delle attitudini in determinati settori». Inoltre «è bello vedere che, al termine del percorso professionale, alcuni si iscrivono a corsi universitari». Ogni anno, sono circa duecento-duecentocinquanta le persone che fanno richiesta di frequentare ed ai quali il CFP, grazie alla profonda spiritualità di Giovanni Bosco, offre una bella opportunità, perché educare è una questione di cuore.
Tra le tante iniziative che la struttura porta avanti, nel 2015 ha deciso di partecipare al concorso lanciato da Cnos scuola per Expo 2015: “Scegli Tu il Futuro del Pianeta“, legato al tema dell’ecologia. È un video, un bel video, a testimoniare sia la creazione, da parte degli studenti, di prodotti culinari tipici, sia la multietnicità presente nella scuola. Questo al fine di far integrare i ragazzi con quelli di altri centri, dando loro la possibilità di farsi conoscere nell’ambito di una realtà viva, che non punta solo all’istruzione e alla professione, ma a formare persone rendendole mature. Per Panella, infatti, «la maturità si raggiunge grazie al confronto che arricchisce gli animi e li incoraggia» .
Inoltre, il Centro pubblica periodicamente, in formato elettronico, anche un giornalino, con l’intento di informare genitori e persone interessate, sulle attività che sono state svolte dagli studenti. Il formato cartaceo invece, viene distribuito soltanto in occasione della Festa della Famiglia, che si svolge ogni anno, l’ultimo sabato del mese di maggio e che coincide con quella di Maria Ausiliatrice. Questo evento rappresenta l’atto conclusivo di ciò che è stato fatto, dove i giovani dimostrano ai genitori cosa hanno imparato, tramite visite nei laboratori e l’esposizione di prodotti realizzati. Molte famiglie collaborano nella preparazione della festa ed alcune mamme preparano torte, che poi verranno giudicate da una giuria, che premierà quella più buona, conferendo il titolo alla “Mamma più dolce”.È un momento educativo importante e l’occasione di condurre i nuclei familiari alla preghiera, con la partecipazione alla Messa in onore di Santa Maria Ausiliatrice.
Quindi non resta che augurare, a tutti i ragazzi, di raggiungere nuovi importanti traguardi, grazie a questa antica, moderna e gratificante realtà.
di Roberto Alessandrini
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